Gruppo Allattamento al Seno

Gruppo Allattamento al Seno

Coordinatore Nazionale A.I.O
GRUPPO ALLATTAMENTO AL SENO

Dott. Giuseppe Canzone – aio@aogoi.it
Roberta Giornelli - aio@aogoi.it
Gaia Pallestrini - aio@aogoi.it
Dott.ssa Antonella Marchi - dptoscientificoaio@aogoi.it

Il gruppo prende vita dalla necessità di creare un momento di incontro e confronto tra ostetriche e ginecologi esperti sul tema dell’allattamento che rispetti un modello di scienza inclusiva e aperta, ma sempre basata sul pensiero critico razionale e sul metodo scientifico, intesi come unici strumenti validi di indagine sulla realtà e di analisi critica sulle informazioni e sulle fonti.

I componenti del gruppo di lavoro devono possedere esperienza documentata nella promozione, protezione e sostegno all’Allattamento al seno.

Obiettivo principe è dare enfasi e peso a livello nazionale e regionale alle attività di promozione, protezione e sviluppo dell’allattamento nell’ambito del Percorso Nascita. Il raggiungimento di tale obiettivo sarà possibile attraverso:

  • la creazione di un tavolo di lavoro e discussione sui casi di allattamento difficoltoso al fine di rappresentare un punto di riferimento anche per gli altri specialisti in ambito sanitario;
  • contribuire all’implementazione di un sistema di monitoraggio e ricerca sui tassi di allattamento al seno in Italia al fine di produrre anche documentazione clinica e materiale scientifico: il tasso di allattamento non è solo un indicatore di salute della popolazione, ma anche della qualità delle cure nei Punti Nascita e nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN);
  • contribuire a stimolare la formazione delle ostetriche e dei ginecologi in tale ambito;
  • collaborare con le società scientifiche nazionali e internazionali, con UNICEF e con il TAS (Tavolo allattamento al seno del Ministero della Salute)

Il Ministero della Salute, attraverso le Linee di indirizzo nazionali sulla protezione, la promozione ed il sostegno dell'allattamento al seno, riconosce nell’allattamento una modalità di nutrizione naturale e normale nella prima infanzia poiché il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui il lattante ha bisogno nei primi sei mesi di vita, raccomanda inoltre che l’allattamento continui poi, con adeguati alimenti complementari fino a che la madre e il bambino lo desiderino, anche dopo l’anno di vita, in accordo con le linee guida prodotte dall’Organizzazione mondiale della sanità (1).

Se confrontati con i risultati di salute tra i bambini allattati con latte artificiale, i vantaggi per la salute associati all'allattamento al seno includono un minor rischio di otite media acuta, gastroenterite e diarrea, gravi infezioni respiratorie inferiori, asma, SIDS, obesità e altre malattie e condizioni infantili. Le prove suggeriscono anche che i bambini allattati al seno possono sviluppare un'occlusione più favorevole nella dentatura primaria (2).

Sappiamo che il latte materno offre grandi vantaggi anche per la madre: una revisione del 2015 supporta l'ipotesi che l'allattamento al seno sia protettivo contro il carcinoma mammario e ovarico e la comparsa di diabete di tipo 2 materno (3).

Il latte materno è naturale, rinnovabile ed ecocompatibile; proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento crea anche le condizioni per uno sviluppo sostenibile. I dibattiti creati sul complesso argomento dell'alimentazione infantile si sono sempre concentrati sui risultati di salute per mamma e bambino ma studi recenti hanno evidenziato il costo ambientale di decenni di disinvestimento in servizi a sostegno dell'allattamento al seno: l'allattamento al seno utilizza poche risorse e produce scarti minimi o nulli mentre la produzione di alimenti per neonati e bambini non necessari aggrava i danni ambientali e dovrebbe essere motivo di crescente preoccupazione globale (4).

L’eventuale scelta di non allattare o di interrompere precocemente l’allattamento non dovrebbe essere l’inevitabile conseguenza della mancanza del necessario sostegno.
Come ostetriche e ginecologi, abbiamo un ruolo fondamentale nel sostenere tali diritti e nel fornire, quando richiesto, un supporto che risulti concreto ed efficace (5).

Promuovere, proteggere e sostenere l’allattamento significa tutelare la salute materna e quella infantile, ridurre i costi socio-sanitari e ambientali e indurre un cambiamento culturale ed organizzativo nelle strutture sanitarie.

  1.  Organization WH. Guideline: Protecting, promoting and supporting breastfeeding in facilities providing maternity and newborn services [Internet]. 2017 p. 1–136. Available from: http://apps.who.int/bookorders.
  2. Salone LR, Vann WF, Dee DL. Breastfeeding: An overview of oral and general health benefits. J Am Dent Assoc [Internet]. 2013; 144(2):143–51. Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23372130/
  3. Chowdhury R, Sinha B, Sankar MJ, Taneja S, Bhandari N, Rollins N, et al. Breastfeeding and maternal health outcomes: A systematic review and meta-analysis. Acta Paediatr Int J Paediatr [Internet]. 2015 Dec 1;104(467):96–113.
    Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26172878/
  4. Joffe N, Webster F, Shenker N. Support for breastfeeding is an environmental imperative BMJ 2019; 367 :l5646 doi:10.1136/bmj.l5646.
    Available from: https://www.bmj.com/content/367/bmj.l5646
  5. Davanzo R. Allattamento al seno e personale sanitario: la formazione è efficace? Med e Bambino. 2002;7:443–8.

Gruppo Ostetriche Italiane Abusi e Violenze

ABUSI E VIOLENZE

Gruppo Ostetriche Italiane Abusi e violenze – A.I.O.

Coordinatore Nazionale A.I.O
GRUPPO OSTETRICHE ITALIANE ABUSI E VIOLENZE

Dott.ssa Antonella Marchi – aio@aogoi.it

La violenza sessuale continua a rappresentare secondo l’OMS “un problema di salute di proporzioni globali enormi” basti pensare che l’abuso fisico e sessuale riguarda un terzo delle donne nel mondo.
In Italia i dati sulla violenza non sono confortanti e tutti i membri della società, oltre alle donne, risultano vulnerabili indipendentemente da razza, età, sesso o status sociale.
La violenza sessuale è un crimine contro la volontà di una persona e può essere messa in atto attraverso violenza fisica e/o psicologica causando traumi fisici e soprattutto psicologici. Nonostante ciò, le vittime spesso mostrano riluttanza a riferire il crimine e a cercare assistenza per diversi motivi: potrebbero incolpare se stesse per l’aggressione, provare dell’imbarazzo, temere il/i loro aggressori o ancora potrebbero preoccuparsi della loro credibilità o non avere le capacità e la forza emotiva necessaria per denunciare. È auspicabile pertanto che, quando si verifica un crimine sessuale di qualunque genere, tutte le vittime vengano aiutate a ricevere cure appropriate, competenti e compassionevoli.
Per tale motivo l’Associazione Italiana di Ostetricia (A.I.O.) tramite il Gruppo di Studio Ostetriche Italiane Abusi e Violenze, ha prodotto delle Raccomandazioni dettagliate per i professionisti in modo che essi siano preparati ad affrontare, assistere e gestire le vittime di violenza sessuale rispondendo adeguatamente ai loro bisogni. Infatti, di fronte a un crimine sessuale, è di fondamentale importanza far sentire al sicuro le vittime anche perseguendo in modo opportuno l’autore/gli autori del reato.
Bisogna dunque partire dalla corretta esecuzione degli esami forensi e da una raccolta delle fonti di prova efficace. Il modo migliore per farlo è promuovere un lavoro multidisciplinare adeguato nel rispetto dei profili professionali, con un approccio sensibile alle vittime di violenza sessuale, promuovendo il riconoscimento della responsabilità dell’aggressore.
Noi diamo giustizia alle vittime solo se crediamo in ciò che stiamo facendo e lo facciamo in totale rigore poiché ci occupiamo di tragedie che devastano le persone e pertanto dobbiamo avere la responsabilità di lavorare bene.
Locard ha avuto un’intuizione incredibile circa l’interazione tra le persone e gli ambienti: tutte le tracce fisiche sono prove che non dimenticano e che se studiate attentamente, fanno emergere chi ha commesso il delitto.
In Italia abbiamo già, all’interno della nostra Società Scientifica un gruppo di studio “abusi e violenze” in cui partecipano ostetriche specializzate in tale ambito ed intervengono sulla scena del crimine sessuale, sia esso in ospedale, a domicilio o altrove e sanno come muoversi correttamente sulla scena e sulla persona abusata.
La violenza sessuale può causare una serie di problemi per la vittima: disturbi mentali acuti e cronici, lesioni fisiche, gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.
È essenziale quindi che le comunità offrano assistenza alle vittime nell’immediatezza della violenza. E questo non solo per eventuali conseguenze sulla salute della vittima, ma anche perché è necessario lavorare per punire i responsabili dei crimini e impedire loro di commetterne altri.
Non solo: agire nel minor tempo possibile vuol dire anche evitare che sentimenti come ad esempio la paura possano interferire con il processo di guarigione della vittima ed evitare che il procedimento di raccolta e conservazione delle fonti di prova venga ritardato.


A breve inseriremo in questa pagina le Raccomandazioni Nazionali A.I.O.
RACCOMANDAZIONI PER OSTETRICHE PER L’ASSISTENZA ALLA VITTIMA DI VIOLENZA SESSUALE

E RACCOLTA DELLE FONTI DI PROVA.


Gruppo Ostetriche Italiane Pavimento Pelvico - GOIPP

GOIPP - AIO

Gruppo Ostetriche Italiane Pavimento Pelvico – A.I.O.

Coordinatore Nazionale A.I.O – GOIPP
GRUPPO OSTETRICHE ITALIANE PAVIMENTO PELVICO

Elisabetta Portinaro – aio@aogoi.it

Dott.ssa Antonella Marchi – dptoscientificoaio@aogoi.it

Il G.O.I.P.P è l’acronimo di Gruppo Ostetriche Italiane Pavimento Pelvico – A.I.O.

Il Gruppo nasce dall’esigenza di alcune Ostetriche esperte in rieducazione/riabilitazione del pavimento pelvico di condividere obiettivi, collaborazioni, esperienze professionali circa la gestione delle problematiche pelvi-perineali femminili.

Il contributo che ogni Ostetrica apporterà al gruppo di lavoro, richiede innanzitutto lo svolgimento dell’attività professionale nell’ambito della prevenzione e/o cura delle disfunzioni pelvi-perineali femminili per confrontarsi fra loro, produrre documentazione clinica e materiale scientifico, essere punto di riferimento per gli altri specialisti in ambito sanitario e per il mondo scientifico.

L’Ostetrica specializzata in rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico deve avere determinati requisiti di formazione in tale ambito per partecipare ai lavori o essere in formazione.

I requisiti essenziali che riteniamo essere determinanti sono:

  • avere nel proprio Curriculum Professionale esperienze significative inerenti il pavimento pelvico
  • svolgere attività di prevenzione in materia di pavimento pelvico (ad es.: dedicarsi all’educazione del pavimento pelvico in gravidanza)
  • e/o svolgere attività di riabilitazione del pavimento pelvico in ambito uroginecologico e/o colonproctologico

Obiettivi specifici del GOIPP:

  • creare una task force che delinei la professionalità specifica per questo ambito
  • diffondere la cultura del pavimento pelvico a livello nazionale, sia nell’ambito della salute femminile, sia verso i professionisti sanitari con i quali collaboriamo secondo le linee guida ICI e ICS
  • stimolare la formazione dell’Ostetrica in tale ambito
  • promuovere la ricerca scientifica
  • collaborare con tutte le società scientifiche nazionali e internazionali che si occupano di pavimento pelvico

Albo Nazionale Ostetrica Specializzata nella prevenzione rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico

 

 


Gruppo Ostetriche Italiane Basso Rischio Ostetrico - BRO

BRO - AIO

Basso Rischio Ostetrico – A.I.O.

Coordinatore Nazionale A.I.O – BRO
BASSO RISCHIO OSTETRICO

Dott.ssa Cristina Gressani – aio@aogoi.it
Dott.ssa Antonella Marchi – dptoscientificoaio@aogoi.it

Nel 2019 l’Associazione Italiana di Ostetricia ha istituito al suo interno vari gruppi di studio, tra questi il Gruppo BRO composto da un Coordinatore Nazionale Cristina Gressani e da numerose Ostetriche provenienti da tutta Italia che lavorano online ed ogni 15 giorni circa si incontrano su Google Meet con la Presidente A.I.O., per esaminare i lavori svolti e discutere sulle questioni scientifiche inerenti i temi del basso rischio prendendo in considerazione tutto il percorso BRO.

Una volta completati tutti gli items, verranno presentati al Consiglio Direttivo dell’Associazione affinché tutto il gruppo dirigenziale Ostetriche e Ginecologi, possa modificare ed arricchire il materiale prodotto per la pubblicazione, affinché divenga patrimonio comune per i professionisti di settore.

Nella mission del gruppo oltre alla predisposizione di materiale tecnico scientifico di interesse per l’attività quotidiana professionale di ostetriche e ginecologi, vi è anche la collaborazione attraverso la Presidente Marchi ed il Coordinatore Gressani, con il GISS Gravidanza a basso rischio della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia, vera rivoluzione culturale del SIGO. 

L’Accordo Stato Regioni (Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione dei tagli cesarei 16/12/2010) sottolinea l’importanza della selezione del rischio ostetrico al fine di definire percorsi dedicati per la gravidanza a basso rischio e ad alto rischio: “esistono convincenti evidenze scientifiche che, nella gravidanza a basso rischio, un’assistenza fornita dalle ostetriche, in un contesto di supporto alla normalità dell’evento nascita, in una visione olistica, continuativa e personalizzata, migliora la qualità delle cure, la sicurezza e la soddisfazione delle persone assistite”.

Altri concetti chiamati in gioco dalle stesse linee di indirizzo sono: l’appropriatezza dell’assistenza, la continuità delle cure e l’importanza dell’EBM che dovrebbe fare da collante a tutte le prestazioni erogate all’interno del percorso nascita.

Altro punto fondamentale è quello di “garantire cure non invasive alle gravidanze a basso rischio e un’adeguata identificazione e monitoraggio delle gravidanze a rischio”.

Al fine di ottenere questi obiettivi è stato istituito il Percorso Nascita Nazionale che coadiuva e supporta le Regioni nella costituzione della rete dei Punti Nascita e che nel 2017 ha definito le “Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO)” che promuove modelli assistenziali per la donna con gravidanza, travaglio/parto e puerperio a basso rischio.

Questo documento ha rappresentato la base sulla quale diverse regioni hanno implementato o stanno attivando in modo strutturato, un modello organizzativo BRO.

Alla luce di quanto finora esposto risulta evidente come vi sia la necessità in Italia di avere delle ostetriche, adeguatamente formate, che possano assistere le donne con gravidanze a basso rischio in modo appropriato, al fine di promuovere degli spazi di ascolto per permettere alle donne di utilizzare tutte le risorse endogene alla base dell’adattamento dei cambiamenti psicologici, emotivi e fisici dei tre trimestri della gravidanza.

Non si tratta solo di fornire assistenza ostetrica adeguata ed appropriata attraverso gli strumenti della clinica e della semeiotica ostetrica (anamnesi, esame obiettivo, manovre di Leopold, misurazione sinfisi-fondo, la pelvimetria con osservazione della losanga di Michaelis e della linea alba), strumenti diagnostici (ecografia office), lettura degli esami ematochimici e prescrizione degli stessi; l’ostetrica promuove la fisiologia di questo percorso di vita attraverso l’ascolto attivo, l’educazione terapeutica, un approccio basato sull’empatia e laddove subentrino uno o più fattori di rischio, supporta nelle cure addizionali specifiche in base al modello organizzativo predefinito.

Ed è per questo motivo che siamo convinte, grazie anche all’ esperienze delle colleghe olandesi, che la valutazione del rischio non può limitarsi al basso ed all’alto rischio ma debba contemplare anche il rischio intermedio, poiché la maggior parte delle gravidanze si trovano nella fascia del medio rischio e sarà l’ostetrica con la sua competenza e con il consulto del ginecologo, che stabilirà attraverso interventi di prevenzione primaria e secondaria, come ricondurre quella gravidanza verso il basso rischio.

E quindi comprendiamo come questo può essere determinante per mantenere un numero importante di gravidanze fisiologiche e non rischiare che vengano indirizzate nell’alto rischio con conseguente aumento di operatività anche durante il travaglio ed il parto. 

Già nel lontano 1996 l’OMS sottolineava che “il fine di un’appropriata assistenza perinatale è quello di assicurare una buona salute della mamma e del bambino con il minor carico di cura compatibile con la sicurezza”; ogni atto assistenziale, soprattutto in campo ostetrico trattandosi di eventi normali, deve avere un’indicazione precisa e chiara e che utilizzi uno strumento di selezione validato.

Adesso i tempi sono maturi per poter mettere in pratica questi principi, anche se è doveroso ricordare che in diverse realtà italiane, già da molti anni esistono ambulatori dedicati alle gravidanze a basso rischio. In un contesto normativo che agevola l’autonomia della professione ostetrica, abbiamo voluto fortemente creare una rete di ostetriche esperte sul BRO a livello nazionale, che funga da punto di incontro e di condivisione per le diverse esperienze e per lavorare sui seguenti obiettivi:

  • condividere e discutere casi clinici
  • confrontarsi sul modo di lavorare nelle diverse regioni
  • promuovere momenti di formazione 
  • promuovere la diffusione delle linee guida nazionali ed internazionali
  • implementare la definizione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e procedure dedicate
  • sviluppare percorsi inerenti i "modelli assistenziali” aprendo un dibattito su quale sia quello maggiormente indicato per il territorio italiano.

Il Gruppo di studio BRO di A.I.O. può concretamente essere una piattaforma da cui attingere sia per chi si approccia per la prima volta all’assistenza alla gravidanza, sia per chi lo fa già da molti anni.  La gravidanza nella maggior parte dei casi è una tappa fisiologica della vita di una donna che necessita di un accompagnamento empatico fornito da ostetriche che attraverso una formazione continua ed aggiornata, siano in grado di garantire ciò che la letteratura ampiamente ha dimostrato.

Una revisione della Cochrane Library del 2016 mette a confronto midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (15 RCT, 17.654 donne) e sottolinea come la conduzione della gravidanza a basso rischio da parte dell’ostetrica determini una diminuzione di:

incidenza dei parti operativi, incidenza dei parti pretermine <37 settimane, incidenza dell’utilizzo dell’epidurale spinale, incidenza di episiotomia, incidenza di amniorexi con un aumento del tasso di parti spontanei.

Rimane invece invariato il tasso di ospedalizzazione prenatale e postnatale (a nostro avviso perché sino ad oggi non abbiamo sviluppato il percorso assistenziale del medio rischio che è determinante per la riduzione della situazione borderline o patologica), così come quello dell’emorragia ante partum e post partum, quello inerente l’induzione, il tasso dei tagli cesarei, quello inerente l’integrità del pavimento pelvico (poiché ancora non abbiamo modificato la modalità assistenziale del periodo espulsivo come indicano gli studi sul pavimento pelvico), IUGR, tasso iniziale di allattamento al seno, ricovero in TIN.  Al fine di implementare ulteriormente questi risultati è determinante avere nella selezione il rischio intermedio per dare ad una popolazione più grande di donne, la possibilità di afferire all’assistenza offerta dall’ostetrica che si avvale della prevenzione primaria e secondaria.

Linee Guida Gravidanza Fisiologica, Ministero della Salute SNLG

Linee guida gravidanza fisiologica 2011-2014 Ministero Salute

Agenda della Gravidanza, Ministero della Salute SNLG

L'agenda della gravidanza

Linee Guida OMS Gravidanza 2016

1) RACCOMANDAZIONI OMS Gravidanza 2016
2) RACCOMANDAZIONI OMS Gravidanza 2016

Nuovi LEA 2017

LEA 2017

Gruppo Ostetriche Italiane Climaterio e Menopausa

Climaterio e Menopausa

Gruppo Ostetriche Italiane Climaterio e Menopausa

Coordinatore Nazionale A.I.O
GRUPPO OSTETRICHE ITALIANE CLIMATERIO E MENOPAUSA

Dott.ssa Antonella Marchi – aio@aogoi.it

Il gruppo Ostetriche Italiane Climaterio e Menopausa, nasce all’interno dell’Associazione Italiana di Ostetricia con il fine di fornire alle Ostetriche, tutti gli strumenti indispensabili discutendo dei casi clinici, per poter sostenere ed assistere le donne che si trovano ad affrontare le variazioni che climaterio e menopausa comportano; si tratta di cambiamenti di varia entità che si diversificano da persona a persona, ma sono parte della fisiologia di questo periodo della vita femminile. 

Secondo l’OMS per menopausa spontanea, si intende la definitiva cessazione dei cicli mestruali, dovuta alla perdita della funzione follicolare ovarica, ma dal nostro punto di vista, sono molte le azioni preventive ed educative che l’ostetrica dovrà mettere in atto per ricondurre situazioni limite, verso la fisiologia. 

La fisiologia del climaterio e della menopausa comporta modifiche che presentano segni e sintomi organici, vegetativi, psichici poiché il lento esaurirsi della funzione ormonale determina alterazioni dell’equilibrio ormonale e molto spesso la donna è confusa dalle numerose variazioni che si presentano nella sua quotidianità.

Iniziano a manifestarsi alterazioni del ciclo mestruale, l’aumento di peso corporeo, le vampate di calore (hot flush), sino all’atrofia dell’epitelio vaginale e cutaneo, alle alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico con dolori osteoarticolari, perdita della forza e/o della motilità sino nei casi più gravi all’osteoporosi, disturbi funzionali gastro-intestinali tipo nausea, acidità, senso di pienezza, stipsi, colon irritabile. Potremmo anche avere alterazioni metaboliche e disturbi della sfera sessuale.

Tra i sintomi vegetativi possono presentarsi difficoltà di concentrazione anche con calo della memoria, crisi di pianto e/o stati di ansia e/o depressione, senso di frustrazione, insonnia o risvegli notturni ricorrenti anche a causa delle vampate di calore con deficit della fase del sonno REM che provocano stanchezza, irritabilità dell’umore, nervosismo, riduzione delle capacità intellettive e nei casi più gravi esaurimento nervoso.  

La consapevolezza e quindi l’empowerment, è lo strumento migliore che l’ostetrica può offrire alla donna per poter affrontare questa fase di trasformazione; ha un ruolo di facilitatrice poiché è un’esperta nel campo dell’educazione dei cicli femminili e attraverso l’empowerment trasforma questo periodo, in una opportunità di rinnovamento di sé e guida la donna verso la sua leadership. 

Educa la persona con azioni di prevenzione primaria e secondaria mirate, seguendo le linee guida e le raccomandazioni delle maggiori Società Scientifiche di riferimento, mettendo in atto strategie ed accortezze e indirizzando la donna dallo specialista ginecologo in caso si renda necessaria la terapia ormonale.

Le maggiori tematiche trattate dal gruppo sono: 

  • la predisposizione di documentazione clinica adeguata al climaterio ed alla menopausa;
  • lo stile di vita sano:
    • dieta;
    • attività fisica;
    • prevenzione dalle cadute e fratture;
    • prevenzione dell’osteoporosi;
    • sfera sessuale;
  • conoscenza delle terapie prescritte dal medico ed eventi avversi;
  • conoscenza della TOS (terapia ormonale sostitutiva);  
  • evidenze scientifiche e diagnostica;
  • conduzione di corsi per il potenziamento personale per donne in climaterio e menopausa     

Il gruppo collabora con il GOIPP di A.I.O., per tutte le azioni ed attività inerenti il pavimento pelvico nelle donne in climaterio e menopausa.


Gruppo Ostetriche Italiane Libero Professioniste

Libero Professioniste

Gruppo Ostetriche Italiane Libero Professioniste

Coordinatore Nazionale A.I.O 
GRUPPO OSTETRICHE ITALIANE LIBERO PROFESSIONISTE

Dott.ssa Filomena Ferracane – aio@aogoi.it

Vice - Dott.ssa Raffaella Aliperti – aio@aogoi.it
Dott.ssa Antonella Marchi – dptoscientificoaio@aogoi.it

In Italia in questo ultimo decennio, abbiamo assistito all’incremento della Libera Professione dell’Ostetrica.

Il Gruppo di Studio Ostetriche Italiane Libero Professioniste, nasce con l’intento di sviluppare un monitoring sociale in tale ambito e pertanto si occupa di raccogliere, monitorare, conoscere e presentare i dati studiati. 

La sua funzione è conoscitiva rispetto al fenomeno professionale ma anche di supporto alle Ostetriche in questo percorso evolutivo della professione, in cui è possibile trovare un elevato grado di diversificazione nello svolgimento delle prestazioni, quindi permetterà lo scambio tra professioniste di modelli organizzativi e contribuirà alla definizione di modelli assistenziali qualificati.

Le Ostetriche libere professioniste che afferiscono al gruppo si pongono i seguenti obiettivi:

  1. supportare la libera professionista potenziandola ad avere comportamenti clinici best practice
  2. monitorare gli outcome assistenziali sulla salute materno-neonatale del Percorso Nascita assistito con continuità dall’ostetrica
  3. fornire all’utenza femminile, informazioni circa l’appropriatezza dell’assistenza che deve avvenire rigorosamente secondo Linee Guida
  4. raccogliere reclami da parte dell’utenza femminile di comportamenti clinici non idonei da parte delle libere professioniste
  5. raccogliere reclami da parte dell’utenza femminile di attività professionali svolte da dipendenti pubblici (del nostro ambito professionale) in modo incompatibile per la loro esclusività del rapporto di lavoro, siano essi seguiti o meno da regalie, donazioni e compensi
  6. fornire i dati raccolti al Ministero della Salute

Le segnalazioni devono essere inviate ad aio@aogoi.it indicando nell’oggetto Gruppo Ostetriche Italiane Libero Professioniste. 

L’Ostetrica è la Professionista della Salute che accompagna la donna nelle fasi biologiche del suo ciclo vitale al fine di tutelare la salute in ambito sessuale e riproduttivo. L’assistenza ostetrica si basa su arte e scienza, ovvero su conoscenze teoriche, pratiche, etiche ed è conosciuta universalmente come Midwifery. 

Attualmente il percorso formativo si sviluppa in ambito Accademico attraverso il corso di Laurea in Ostetricia che consente di accedere alla formazione post-base rappresentata dal Master di 1° livello, Laurea Magistrale, Master di 2° livello e Dottorato di Ricerca.

L’Ostetrica ha l’obbligo di aggiornamento professionale attraverso la formazione continua ECM per mantenere e migliorare le proprie “technical skills”; così come di esercitare rispettando le evidenze scientifiche aggiornate, per garantire una corretta assistenza di qualità alle donne di ogni età.

Le Ostetriche libere professioniste sono titolari di Partita Iva, attive sul territorio con propri ambulatori o in strutture private e private convenzionate, a domicilio, nelle scuole per essere ancora più vicine alle donne; lavorano con responsabilità ed autonomia e quando necessario, collaborano attivamente con professionisti sanitari competenti per garantire qualità di cure.

In particolare si occupano in autonomia di:

  • applicare il modello organizzativo assistenziale Midwife-Mother Partnership 
  • assistere la gravidanza fisiologica
  • assistere la gravidanza medio rischio cercando, attraverso la prevenzione primaria e secondaria, di ricondurla verso la fisiologia
  • favorire il rivolgimento di presentazione podalica del feto applicando tecniche naturali
  • valutare il rischio clinico al termine di gravidanza per la scelta appropriata del luogo del parto
  • supportare i genitori nella stesura del birth plan da condividere anche con il medico e l’ostetrica della struttura che ha scelto per il parto
  • essere reperibile da 37 a 42 settimane gestazionali
  • assistere one-to-one il travaglio ed il parto (ostetrica-donna)
  • assistere one-to-one il travaglio ed il parto in donne con pregresso taglio cesareo (VBAC) accompagnando la partoriente in ospedale
  • assistere one-to-one il travaglio ed il parto in acqua
  • assistere one-to-one il travaglio ed il parto con uso di ipoanalgesia (massaggi, uso del calore, uso delle posizioni libere, yoga, iniezioni di acqua distillata, shiatsu, supporto emotivo) e di analgesia (protossido di azoto)
  • favorire la dimissione a 6 ore dal parto e prendere in carico la diade madre-bambino
  • assistere al puerperio a domicilio ed in ambulatorio
  • sostenere l’allattamento al seno seguendo le indicazioni OMS
  • assistere la valutazione della crescita neonatale ed in seguito l’alimentazione complementare naturale (svezzamento)
  • promuovere, organizzare e gestire corsi di accompagnamento alla nascita a partire dal 3° mese di gravidanza
  • promuovere, organizzare e gestire corsi dopo parto
  • promuovere, organizzare e gestire corsi di massaggio infantile
  • promuovere, organizzare e gestire corsi di acquamotricità in gravidanza e neonatale
  • supportare ed assistere le coppie sterili o infertili in procreazione medicalmente assistita
  • occuparsi di prevenzione ambulatoriale dei tumori della sfera femminile ed altro: pap test, tamponi cervico-vaginali ed uretrali, insegnamento di autopalpazione del seno
  • promuovere, organizzare e gestire corsi per il sostegno al periodo di climaterio e menopausa
  • assistere le donne nel periodo del climaterio e menopausa promuovendo la salute sessuale
  • rieducare e riabilitare il pavimento pelvico femminile alla funzionalità uro-ginecologica e colon-proctologica
  • promuovere il counselling sulla contraccezione e contraccezione di emergenza
  • prestare consulenza ed educazione affettiva e sessuale agli adolescenti nelle scuole
  • prestare consulenza in riferimento alla gravidanza non desiderata
  • educare alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e alla corretta igiene intima